lunedì 16 maggio 2011

Talee per Esodi dalle Passioni tristi

Mediterraneo delle felicità possibili

"Di ritorno dal Cairo Flaubert scrisse ad un amico:
" Ho acquisito la certezza che le cose previste accadono di rado". Nelle città del Mediterraneo è spesso così. Non trovi mai davvero quello che eri venuto a cercare. Forse perchè questo mare, i porti che ha generato, le isole che culla, le linee e le forme delle sue rive rendono la verità inseparabibile dalla felicità. L'ebrezza della luce non fa che esaltare lo spirito di contemplazione. L'ho scoperto a casa mia, a Marsiglia. Ore e ore a guardar passare nello stretto le barche di ritorno dalla pesca...Ore e ore ad attendere quel momento magico, più magico di qualsiasi altro, in cui il cargo entrerà nella luce del sole al tramonto sul mare e vi scomparirà per una frazione di secondo. Il tempo di credere che tutto è possibile. Qui non pensiamo. Dopo. Soltanto dopo pensiamo a tutte le ore della vita in cui avremmo dovuto imparare, e a quelle in cui avremmo dovuto dimenticare. Certo è raro che un'intera vita possa trascorrere così , nella contemplazione. " il nomade" scrive J. Grenier, " Considera l'oasi la terra promessa, e la sua vita un alternarsi di faticosi vagabondaggi e ristori. L'oasi per lui è la città."
Ho viaggiato di oasi in oasi. Da Tangeri a Istanbul, da Marsiglia ad Alessandria da Napoli a Barcellona. Fino a che un giorno, io potessi dichiarare come unica verità fondamentale: sì amo queste città mediterranee in cui ci si sente come trasportati.
Il mio Mediterraneo  non è quello delle cartoline. La felicità non ti viene mai regalata, te la devi inventare. I viaggiatori non possono avere tutti gli stessi gusti. C'è chi viaggia per vedere, chi per godere. E chi per entrambi. Ma basta aver preso almeno una volta il pullman per raggiungere un'oasi lontana, nelle sabbie e sai che qui  nel Mediterraneo ti verrà sempre dato tutto,  a condizione di volerlo, e di protendere lo sguardo e le mani. Questo è l'essenziale, quando viaggiamo su queste rive: concederci quello che non potremo mai portarci via, che esiste nel solo istante in cui guardiamo, e che non fa parte dei ricordi, ma del piacere del vivere.
Ho capito dopo, in altri porti, in altre città  di questo Mediterraneo, che sarebbe stato sempre così. Che quello che avevo scoperto non era il Mediterraneo preconfezionato che ci vendono i mercanti di viaggi e di sogni facili. Quello che offriva, che mi offriva il mare non era nient'altro che una felicità possibile. Di sicuro anche altrove sarebbe stato sempre così.
E così nel corso, degli anni mi sono creato una geografia delle felicità possibili"...

J.C. Izzo

Jean Claude Izzo  è nato a Marsiglia nel 1945, dove è morto nel 2000 a soli 55 anni. Ha esercitato molti mestieri prima di conoscere un grande successo  con la trilogia noir (Casino totale Chourmo, Solea)

1 commento:

  1. e Roma è una città irrimediabilmente mediterranea: quasi araba, in realtà. Tanto vale cercare di esserne felice e guardarla e guardarla e guardarla, badando di non perdere nessuna delle ore del giorno, non pretendendo che parli d'altro che di se stessa, non forzandola perché esprima anche le sue sconfitte: araba sì, ma non certo rigorosa sulle questioni della verità

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