venerdì 12 novembre 2010

diario senza inizio. nota 3. Le tele di Carlotta

Sono in treno. Leggo Il sifone di Sartre per la terza tappa di Talee. Un po' mi diverto, penso che è proprio bravo questo Mark Crick a scrivere "alla maniera di...". Un po' mi diverto e un po' mi dispiace. Imitata, la scrittura si svuota, volge allo sberleffo, e mi dispiace. Non dovrei essere così sensibile al  rispetto per gli scrittori, però... Mi fermo sul però e attacco discorso con la mia vicina di treno. Prima le chiedo un giornale e poi mi dò alle chiacchiere ma la conversazione non è granché. Messi come siamo messi il discorso fra sconosciuti fa presto a diventare lamento "Hanno distrutto la scuola - mi dice - e ora passano alla sanità... (la signora è medico) e i giovani etc etc... " Cerco una soluzione e chiedo alla signora dei suoi figli, sono sicura che andrà meglio. Dopo un'iniziale titubanza la signora si lascia andare, si anima in un racconto che, mi dice sorridendo, ogni volta stupisce anche lei. Pare infatti che sua figlia, timida, schiva, la tipica figlia a cui i genitori dicono "esci, vai con le amiche, vai agli scout...", abbia sempre preferito stare bella ferma nel suo modo e, come si scoprirà, nel suo mondo. Arrivata al punto di scegliersi una facoltà la ragazza non dava segni di decisione e la madre aspettava, sicura che dal liceo linguistico la figlia  sarebbe finita a Lingue, quando un giorno se l'è vista arrivare a casa tutta sorridente: "E' fatta, ce l'ho fatta, mi hanno preso alla Scuola dei Comics, hanno apprezzato i miei lavori, finalmente..." "Quali lavori?" chiede la madre prima di trovarsi sotto gli occhi tele e tele disegnate e dipinte, piene di cose, personaggi, storie... tutte cose mai viste. Raccontandolo la signora si anima sempre di più: nessuno aveva mai visto e saputo niente, anni e anni di disegni e dipinti nascosti chissà dove, fatti chissà quando, usciti in un giorno, portati come un trofeo silenzioso: "E' buffa tutta questa storia, è buffa lei, è buffo tutto... io non sapevo niente di questo mondo e scopro un sacco di cose... E poi ora gira sempre con questo quadernino e fa disegni su disegni... con la penna! Ma come si fa a disegnare con la penna? " E' troppo educata la signora per compiacersi di sua figlia, e  prende  in giro se stessa, per quello che non sa, che non capisce, che non sa fare... "Buffo" è l'aggettivo dominante e pudico dei suoi racconti e poi si ferma "Io avevo uno zio sculture... chissà se questa cosa dell'arte passa nei geni...".
Non lo sappiamo ma tanti a auguri a Carlotta, magari la incontreremo da qualche parte prima o poi. Intanto ce la portiamo a Mardi Gras insieme alla Talee-fumetto, chissà che non le porti fortuna.

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