lunedì 18 luglio 2011

della bizzosa natura dei corpi

Ieri sono tornata casa, stanchissima e carica di borse. Ogni partenza qui da noi è un trasloco, non so bene perché. Mi aspettavo di trovare il balconcino semi abbandonato delle mie  piante in uno stato di arsura senza ritorno, quando mi sono trovata di fronte a un'impennata di orgoglio della mia bizzosa Plumbago, piena di fiori violetti. Sarebbe bastato questo a rincuorarmi ma anche la sua vicina, una strana pianta indiana comprata sotto casa, ha buttato fuori dal niente un fiore giallo. Enorme. Questo inaspettato momento di gioia del mio giardino domestico, mi ha rivelato una volta di più quello che in tutti i modi vorrei evitare di dirmi: di piante non ci capisco niente. Le curo si seccano, le abbandono fioriscono. Le guardo e loro si voltano dall'altra parte, mi assento e mi vengono incontro sulle scale con fioriture impreviste. Dovrò imparare a giocare con loro e forse con la natura tutta, ora che so che esiste. E forse le nostre Talee così riprenderanno a girare per l'Italia, quando avremo imparato a giocare con la strana natura dei nostri corpi, che molto possono ma poi si risentono, bizzosi anche loro.

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