4° tappa Libreria La Citè, Firenze

 1° Testo Firenze: innesti da I Nomi , Don De Lillo, L'uomo che piantava gli alberi, Jean Giono
da ripetere tre volte: la prima a due voci, dentro e fuori alla libreria, la seconda da sola in vetrina, terza con un coro di definizioni.
Alla performance partecipano Virginia Galli
e un coro di lettori  Marta Russo, Enrico dell'Abbate , Luca Gradella, Raffaella, Sara della Libreria La Citè

Non capisco un acca di quello che stai dicendo.
Albero di bosso
Betulla
Querce
Olmo
Albero di Bosso
- La parola sanscrita per "nodo", disse Emmerich, alla fine venne a significare "libro". Grantha. Questo per via dei manoscritti di ramo di betulla e foglia di palma che venivano legati a un cordone che passava dentro due buchi e si fermava con dei nodi. Grantha. Sempre  e solo legare, perché slegare impiegava tanto tempo per diventare una parola.(LIBRO)
Albero corteccia.
- Non capisco un'acca di quel che stai dicendo. (Battere sul vetro)
- non capisco un acca di quello che stai dicendo.( Battere sul vetro)
. I due uomini erano accovacciati ad angolo l'uno dall'altro, come se stessero parlando al deserto.
- Un libro? - E' una scatola che apriamo. Tu questo lo sai, immagino.(3 voce)
- Cosa c'è dentro la scatola?
- "box" deriva dal greco puxos. Albero di bosso.(ALBERO)
 Questo suggerisce il legno, ovviamente, ed è interessante che la parola "book" abbia origine dal medio olandese boek, o betulla, e dal germanico boko, un'asta di betulla su cui venivano incise le rune.
Libro, scatola, simboli alfabetici incisi nel legno. Il manico di legno dell'ascia
-   E' questa la storia? - No, non è storia, è esattamente il suo opposto.
-   (RADICE)
-   Un alfabeto completamente inerte. Quando leggiamo inseguiamo delle lettere statiche. Questo è il paradosso logico.
La tenda parasole e l'insegna della Coca-Cola. I pali di legno affondati nei blocchi di cenere. Sua madre diceva sempre: non capisco un acca di quello che stai dicendo.
Cento querce (2)
Il pastore prese un sacco e rovesciò sul tavolo un mucchio di ghiande.
Cento querce(2)
Faceva un buco  depositava una ghianda poi turava di nuovo il buco
Piantava querce. Cento querce.
Anche il vento disperdeva I semi.(TRANFINITO)
Ognuno aveva un amico in ogni pezzetto di nuvola. (2) (TALEA)





Vocabolario

         Lib     Libro
li libro s. m. [dal lat. liber -bri, che indicava originariamente la parte interna della corteccia che in certe    pi pipiante assume aspetto di lamina e che, disseccata, era usata in età antichissima come materia scrittoria; di  di qui il sign. divenuto poi più comune]. – 1. a. Complesso di fogli della stessa misura, stampati o  manoscritti, e  cuciti insieme così da formare un volume, fornito di copertina o rilegato.

Albero
àlbero2 s. m. [lat. arbor -ŏris]. – 1. a. Pianta perenne legnosa, con fusto colonnare, cioè più o meno cilindrico (chiamato tronco o, se porta solo foglie come nelle palme, stipite), che verso l’alto si espande con rami legnosi di varia forma e disposizione, costituenti con le foglie la cosiddetta chioma; gli alberi si distinguono da altre piante, come gli arbusti e le erbe, soprattutto per la statura (e quindi per la maggiore distanza tra le radici e le foglie), potendo raggiungere in alcune specie, come le sequoie, gli eucalipti, i baobab, dimensioni notevolissime
Radice
sf
{botanica} parte delle piante superiori che solitamente si addentra nel terreno ed ha funzione di sostegno e di assorbimento degli alimenti
sf
[in senso figurato] origine, causa
sf
{anatomia} la parte che costituisce il tratto iniziale di un organo o serve a tenerlo fermo
sf
{geologia} la zona da cui sembrano essersi originate le falde di ricoprimento
sf
{linguistica} l'elemento comune a parole della stessa famiglia etimologica
sf
{matematica} la quantità che, elevata alla potenza espressa dall'indice, riproduce la quantità data

Transfinito
transfinito agg. [comp. di trans- e finito]. – In matematica, che va al di là del finito:. Numeri transfiniti, ideati dal matematico G. Cantor, che estendono al caso di insiemi con infiniti elementi i concetti di numero cardinale e ordinale dell’aritmetica ordinaria (nella quale questi concetti si riferiscono a insiemi con un numero finito di elementi).


Talea la talea è una porzione di organo vegetativo di una pianta che, distaccata da quest’ultima, opportunamente preparata e sottoposta a determinati stimoli in specifiche condizioni ambientali, riesce a dare un nuovo organismo vegetale completo in tutte le sue parti.






Lettura firenze
H.Muller Il Paese delle Prugne Verdi
Intenzione: la parola lascia il segno nello spazio


Ognuno aveva un amico in ogni pezzetto di nuvola
Così è infatti con gli amici dove il mondo è pieno di terrore
Anche mia madre diceva è del tutto normale non mettere in discussione gli amici(B)
Pensa a cose più serie.
Se stiamo in silenzio, mettiamo in imbarazzo (diceva Edgar), se parliamo, diventiamo ridicoli.(B) Sedevamo da troppo tempo davanti alle foto sul pavimento. A forza di sedere, le mie gambe si erano addormentate. Schiacciavamo tante cose con le parole in bocca quante coi piedi  nel prato.(B) Ma anche col silenzio.
Sempre  e solo legare (B), perché slegare impiegava tanto tempo per diventare una parola.
E sul tavolo un grande vaso  da conserva con dei lunghi rami (provenienti) dal parco incolto, delle bianche rose nane con foglie finemente dentellate. Nell’acqua i rami mettevano radici bianche.(B)
Volevo tenere a mente il quaderno di Lola.
Io raccontavo di pidocchi delle piante, pecore dalle zampe rosse, alberi di gelso, e dell’ambiente nel volto di Lola.
 Quando pensavo a Lola da sola, molte cose non mi tornavano in mente. Quando mi ascoltavano, le sapevo di nuovo.(B)
 Avevo imparato a leggere nella mia tesa davanti ai loro occhi immobili. Nelle crepe della testa trovavo ogni frase scomparsa del quaderno.
Le pronunciavo a voce alta.(B)
Appendiamo il quaderno,  in un sacco di Lino sul lato inferiore del coperchio di un pozzo.
Risero e dissero sempre.Noi. (B)
A un gancio interno. Il pozzo sta nella stanza al coperto,
la casa estiva e il giardino selvatico appartengono a un uomo che non da mai nell’occhio.
 Là ci sono anche i libri.
Nei libri si trovava la madrelingua, ma il silenzio del paese che vieta il pensiero non c’era.
Credevamo  che là da dove provenivano i libri tutti pensassero.(B)